IL CALAPRANZI

The Dumb Waiter
di Harold Pinter
traduzione e cura di Alessandra Serra

sabato 5 novembre ore 21.00 e domenica 6 ore 16.30

con Gianni Lamanna e Francesco Mazza
luci e fonica Mary Eterno
regia Francesco Mazza

E’ una sorta di rinnovato approccio all’assurda claustrofobia,
alla violenza e anche alla solitudine, un dramma che troviamo
fortemente attuale. Per questo abbiamo pensato a un uomo
che potrebbe venire da lontano, costretto da qualcuno a
“lavorare” qui, di notte, senza poter uscire di giorno, un uomo
estremamente duro, forse solo disperato.
Un dramma in continua tensione: tensione per gli attori, tensione per il pubblico.

Ben e Gus sono due sicari prezzolati, appartenenti a una
“organizzazione” tanto potente quanto invisibile.
Nonostanteil mestiere porti i professionisti a sbrigare gli affari sporchi
con indifferente ripetitività, dubbi e incertezze sembrano incrinare
la complicità operativa dei due killer.
Un dramma che fa riflettere e che ci offre la possibilità di riconoscere le molte
ombre latenti che giacciono silenziose in tutti noi e che, quando
meno ce lo aspettiamo, possono materializzarsi cogliendoci di sorpresa.

La Città del Sole al Baraonda

La Città del Sole
(il crepuscolo della ragione in autodrammaturgia)

9 ottobre ore 19
al C.S.A. BARAONDA
via Pacinotti 13 Segrate (MI)

coordinamento drammaturgico Francesco Mazza
con Moreno Agnella e Ruggero Dinoia
musiche originali Eugenio Mazza
scenografia Caterina Belloni
foto di scena Laura Beretta
regia Francesco Mazza

Ispirato al romanzo “Sul filo del tempo”, di Marge Piercy ed. Eleuthera.
Si narra la storia di Connie, una portoricana di New York che vive una vita da emarginata.
Etichettata come ” malata di mente”, viene rinchiusa in manicomio. Connie è però sintonizzata sul futuro;
è in grado di comunicare con l’anno 2137 o forse solo di sognarlo, di immaginarlo vividamente come proiezione del presente.
Pensiamo che forse per conquistarsi il futuro, bisogna prima sognarlo.

Momo e Rojo immersi in uno spazio indefinito e surreale, nel bel mezzo di un trasloco, si pongono domande su Connie e con un indefinito e disperato ottimismo proiettano il loro presente dentro la storia stessa. Dapprima con cautela, poi sempre con più convinzione, incollano frammenti di vissuto, uno sopra l’altro, come manifesti sovrapposti che in una sorta di “Decollage”, ogni volta che se ne strappa un pezzetto si svela ancora un altro frammento, parziale, oscuro, nascosto, che li angoscia o li rende irragionevolmente euforici.
La ricerca protratta sempre di un gioco per continuare a darsi l’impressione di esistere, li spinge verso una Apocalisse esistenziale, verso la follia utopica che li trascina in un vortice emotivo tra presente e possibilità di futuro, che li fagocita totalmente e li consegna allo sfacelo del dubbio.

Quartieremondo

Quartieremondo
case popolari in scena con Milano è viva

Spettacolo teatrale
“La Fondazione Crespi Morbio, una Storia, tante storie”

SABATO 17 ore 21 e DOMENICA 18 ore 17.30 al Teatro Argómm
Via Bianchi D’Espinosa angolo Graziano Imperatore 40 Milano | Municipio 9

INGRESSO GRATUITO CON PRENOTAZIONE SUL SITO DEL TEATRO OFFICINA

Con Massimo de Vita, Daniela Airoldi Bianchi, Pier Luigi Durin, Antonello Garofalo, Serena Gerardi, Emma Rossi, Pietro Versari

Drammaturgia di Enzo Biscardi e Alberto Cavalleri
Assistenza alla regia di Francesco Bianchi
Luci di Beppe Sordi
Oggetti scenici a cura di Salvatore Manzella
Regia di Massimo de Vita e Enzo Biscardi

Con la partecipazione degli inquilini delle case popolari
Irene Albertini, Gerardo de Lucia, Alessandra Ferrante, Giuliana Franchini, Cinzia Gambi, Eleonora Lopez

Produzione TEATRO OFFICINA

Il teatro sociale entra nelle case popolari, portando nei cortili la storia della Fondazione Crespi Morbio, le case comunali di Via Sant’Erlembaldo, 2 in Gorla. Con attori e inquilini insieme sul palco.

Uno spettacolo per narrare una storia che, dal 1941 (anno della inaugurazione delle case volute dalla famiglia Crespi Morbio, proprietaria del Corriere della sera) ha visto il susseguirsi di diverse generazioni: dai primissimi inquilini immigrati dal Sud con la valigia di cartone, passando per le bombe cadute a Gorla il 20 ottobre 1944, per la ricostruzione e il boom economico, fino ai difficili anni ’70 e ’80, per approdare all’oggi in cui – grazie al progetto Reaction_Rivivi voluto dal Comune di Milano – una comunità completamente trasformata vuole ri-nascere e ri-pensare il proprio stare insieme.

Voci di persone intrecciate con i suoni di una vecchia radio a valvole, con quelli del mangiadischi poi, fino agli smartphone di oggi; Foto d’archivio tratte dagli album di famiglia degli abitanti e sul palco gli inquilini stessi, accanto agli attori del Teatro Officina.

La drammaturgia è frutto delle testimonianze raccolte nel caseggiato dal Teatro Officina attraverso interviste fatte agli inquilini. Lo spettacolo, corredato da proiezioni di foto storiche d’archivio e dalle registrazioni audio di alcuni testimoni anziani, ha debuttato all’Elfo Puccini, per poi essere rappresentato proprio al Teatro Officina che, da 35 anni, ha la sua sala teatrale proprio in quel cortile, fra quelle case.

CON IL CONTRIBUTO DI

         

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