21/23 marzo INSEPARABILMENTE OPPOSTE di e con Virna Spadini e Anna Troiano liberamente tratto da Sorelle di sangue di E. vacchetti luci e audio Alberto tedesco
Clarissa e Beatrice sono sorelle. Apprezzate pianiste, si guadagnano da vivere suonando il pianoforte. Le loro vite sono unite, così come i loro corpi: Clarissa e Beatrice sono gemelle siamesi. Questa situazione le costringe a vivere ogni istante insieme, nonostante le loro differenze caratteriali. I loro giorni si susseguono un concerto dopo l’altro in giro per il mondo, con l’unico obiettivo di guadagnare abbastanza per pagare l’operazione che le dividerà,
rendendole due persone distinte e rompendo questa dipendenza fisica e psicologica che, nel corso degli anni, è diventata sempre più insopportabile. Della propria infelicità, ciascuna accusa l’altra ed entrambe accusano la loro deformità. Il desiderio di distinguersi l’una dall’altra e di affermarsi come individuo, nella speranza che la gente, e gli uomini, notino prima la persona della loro condizione, le porta a sviluppare caratteri e abitudini il più possibile diverse tra loro. Clarissa è di mentalità più progressista e trasgressiva, mentre Beatrice è conservatrice e religiosa. E questo porta a un susseguirsi di liti e riappacificazioni, come se tutto facesse parte di un rito in attesa di cominciare la vita vera. Ciascuna la sua, come due sorelle normali. Ma l’apparenza inganna e, come spesso accade, i confini del carattere di una persona non sono definibili con il taglio netto di un bisturi. Era veramente la normalità quello che mancava loro per essere felici?
ANGELINA BELOFF replica straordinaria
ANGELINA BELOFF
Querido Diego, te abraza Quiela
di Elena Poniatowska
con Barbara Baldessari
regia di Francesco Mazza
(replica 13/14 marzo ore 21,00)
L’espressione artistica delle donne è stata per molto tempo negata o poco visibile. Tra la moltitudine di scrittori, poeti, compositori, pittori, musicisti, scultori che hanno attraversato i secoli, pochissime sono le donne che hanno potuto guadagnarsi un piccolo spazio nella storia dell’arte grazie ad una ferrea tenacia e testarda determinazione. Questo spettacolo oltre gli aspetti umani, vuole mettere in evidenza queste difficoltà oggettive e resistenti, come una sorta di “diritto all’arte negato”. Il testo originale è composto da dodici lettere che Elena Poniatowska immagina abbia spedito Angelina a Diego Rivera ritornato in Messico.
NELLE CITTA’ D’ASFALTO
21-23 Febbraio 2014 ore 21.o0 domenica 23 ore 16.00
NELLE CITTA’ D’ASFALTO
ovvero: dell’innaffiare l’assurdo giardino
di Donatella Bardi
viaggio immaginario attraverso il teatro e il cabaret tedesco nella prima metà del Novecento
su testi di K. Valentin, B. Brecht e musiche di K. Weill e Frederick Hollaender
musiche e testi: a cura di Donatella Bardi e Francesco Porfido
direzione musicale e trascrizioni: Lucio Bardi e Livio Andronico
luci: Francesco Ficara
con Livio Andronico chitarra classica, Lucio Bardi chitarre,
Francesco Porfido voce, Francesco Mazza canto e chitarra accompagnamento,
Edi Quaggio canto
regia Francesco Mazza
Perché il cabaret e perché il cabaret tedesco?
La qualità delle composizioni poetiche e musicali basterebbe, da sola, a giustificare tale scelta. Il cabaret e proprio il “cabaret tedesco e in particolare berlinese”, in virtù dei contrasti che ne contraddistinguono il contesto sociale nel quale è nato e si è sviluppato, evoca lo spettro della guerra, per altro, tutto sommato recente, le discriminazioni, l’impegno sociale, le grandi tradizioni letterarie e linguistiche, teatrali e culturali. Il cabaret come parodia della società tedesca, dal primo Novecento fino alla fine della seconda guerra mondiale, quindi come metafora di tutte le società nelle quali siano presenti contrasti sociali e discriminazioni. Cultura, dolore, ironia, bellezza. Esiste un posto, in ognuno di noi, dove non solo è possibile, ma doveroso, legittimo, esprimere i propri sentimenti, gioire, urlare il proprio dolore, manifestare il proprio dissenso.