DONNE DI FRONTE

15/16 gennaio ore 21:00
Harbaje Teatro
di e con Gaia Baggio e Irene Quartana
costumi Umay Kuo
foto di scena Martina Moroni
Donne Di Fronte
Due donne, due classi sociali, due visioni del mondo differenti. Guerra.
Una popolana orfana di padre con il fratello al fronte, spinta dal bisogno, inizia a lavorare come postina, un’acculturata nobildonna, madrina di guerra, le insegna a leggere.
Il dialogo tra le due le muove, le spinge, le cambia.
Caporetto, la disfatta, il senso di impotenza, di distruzione di fine.
Partire, dare una mano, aiutare, questo spingeva le nobildonne, durante la Grande Guerra, a diventare crocerossine. Una crocerossina, una postina.
Il dialogo continua da lontano: lettere.
Un territorio di relazione che unisce queste donne, questi ruoli, che le aiuta ad affrontare
l’insensatezza, il dolore e la fatica che la guerra richiede.
Una guerra insensata come lo sono tutte le guerre.

 

Argómm Bimbi dicembre

domenica 13 ore 16.00
ANGIOLINO
Una fiaba suggestiva per prepararci al Natale.

Danza Musica Teatro e Poesia in movimento
con Marcella Fanzaga e Francesco MazzaAngiolino
musica, danza, teatro, clownerie, arte visiva a merenda

Laboratori con rappresentazione ad alto coinvolgimento di bambini e genitori per creare insieme la magia del teatro

Stagione 2015/2016
per bambini da 1 anno in su…
vi aspettiamo!

costo laboratorio con rappresentazione e merenda
adulti 8 euro
bambini 6 euro

info e prenotazioni
ArgommTeatro
Via L. Bianchi D’Espinosa
angolo Via Graziano Imperatore 40
20162 Milano (zona Niguarda)

0239311963
3397156826 – 3495763325
info@argommteatro.it marcella.fanzaga@tiscali.it

IL CUNTO DI RICCARDO III

sabato28 ottobre ore 21,00 e domenica 29 ore 16,00

da Shakespeare in autodrammaturgia                      dedicato a Nino Pristeri

con Gianni Lamanna e Francesco Mazza
marionette di Antonio Colavitti
burattini di Barbara Baldessari
luci Mariangela Eterno
oggetti Scenici Eugenio Zanon

cunto4bn (2)

Il Cunto di Riccardo Terzo  nasce nella Casa Circondariale di San Vittore. Al settore Penale abbiamo lavorato con Nino, un attore detenuto calabrese che faceva parte del nostro gruppo di lavoro, su Riccardo III e la guerra delle due rose. La nostra ricerca ci ha condotto a il “cunto” di un cantastorie che parla del proprio vissuto e paragona la guerra delle due rose alle faide delle “famiglie” calabresi e siciliane. La storia è stata ispirata dalla forte personalità di Nino, che si riconosceva in un  passato dello stesso travaglio del personaggio di Riccardo III. Il detenuto attore con molto coraggio accettò  di ripercorrere attraverso la mediazione del  cantastorie questo “viaggio”. La tecnica narrativa che si rifà, per ovvie ragioni, al teatro povero di grotowskiana memoria, ci conduce attraverso il giullare narratore al giullare drammatizzante e quindi al cantastorie, che si fa carico da solo di restituire la totalità drammatica con l’ausilio di burattini, marionette, una chitarra, piccoli strumenti sonori ed elementi scenici fortemente simbolici. Così l’essere affabulatore si fa anche attore rappresentativo. In questo contesto, la recitazione non può esprimersi che per ciò che è: una operazione artificiale, ovvero simbolica, che pretende credito non tanto in virtù della verosimiglianza , ma per coerenza dei segni che mette in gioco. Fra i testi che compongono il dramma, oltre naturalmente al Riccardo III di Shakespeare, ve ne sono alcuni di poeti siciliani del 500 come Antonio Veneziano e Giovanni Meli, mentre il prologo, i versi in rima del cantastorie, l’epilogo e l’esodo sono dello stesso Nino. Oggi la ripresa di questo spettacolo, vuole essere una testimonianza di un lavoro che non vada perso e che con la sua visibilità venga riconosciuta anche la profonda e sincera poesia di Nino.

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