Frammenti di vite condivise

di e con Norberto Presta
giovedì 4 luglio 2019 ore 21.00
Via Bianchi D’Espinoza angolo Graziano Imperatore Zona Niguarda
L’attore, autore e regista italo – argentino Norberto Presta, fa della sua esperienza di immigrato in Europa il punto di partenza di questo spettacolo.
Nato in Argentina ha vissuto come clandestino tra Italia e Germania fin che ottiene il passaporto italiano. Un latinoamericano con passaporto europeo? Un europeo con passaporto latinoamericano?
Questo argentino di nascita, migrante per volontà e necessità, dialoga in tono intimo con il pubblico attraverso le storie di “altri” abitanti della sua memoria.
Questo monologo vuole essere un incontro con il pubblico, in movimento tra spazio reale e immaginario, tra performance e teatro. Uno spettacolo che con umorismo e ironia parla di identità, o di ciò che resta di essa quando ci guardiamo allo specchio e non ci si riconosce.

CHE STORIA E’ QUESTA?

sabato 25 maggio ore 21,00 domenica 26 ore 16,00

Testo: Gabriella De Vincentiis
Interpreti: Pietro Bellei; Erik De Gregorio; Gabriella De Vincentiis;
Gabriele Donzelli; Mariangela Eterno; Agata Fabiano; Alberto Fognini;
Gianni Lamanna; Tina Marasco; Michela Pinacoli; Maurizio Zucchi.
Regia: Gianni Lamanna e Monica Mazzarano

Il laboratorio di “Metodo” quest’anno si è concentrato sulle fiabe raccolte da Afanasiev.
E’ grazie a lui, come per l’Italia ha fatto Italo Calvino, che ci sono pervenuti racconti
e fiabe dal mondo russo. Nella nostra fucina artistica abbiamo scelto cinque racconti cuciti e intrecciati attraverso il personaggio di Afanasiev in persona che incontra la propria fantasia. Prende via via coraggio e raggomitola in varie matasse fili colorati di personaggi che si avvicendano nelle loro apparizioni spuntando fuori da un bosco magico.
Dietro la morale di ogni fiaba si nascondono verità contadine di un mondo rurale e desideri reconditi che esorcizzano paure ancestrali.

Medea e gli Altri

Sabato 11 maggio ore 21,00 domenica 12 ore 17,00

Medea e gli altri è un atto unico che mescola la tradizione Euripidea ad altre tradizioni letterarie greche “minori” sul personaggio della donna. È stato desiderio dell’autrice andare ad occupare gli spazi lasciati vuoti dal tragediografo per illuminare aspetti che nell’opera classica non appaiono o sono accettati universalmente, come ad esempio che Medea uccida i bambini. Medea è Dunque personaggio complesso e più sfaccettato di come appare. Il concetto del dramma fondamentalmente consiste nell’ elaborazione di una vita ” difficile” spezzata: Medea non muore, si difende dalla accusa di infanticidio, parla di se, della sua condizione femminile, del suo passato, degli uomini e poi si riconcilia. Dolorosamente, ma si riconcilia con la sua vita e con  il suo passato .
Non è un dramma moderno. L’autrice non ama questa definizione. È un dramma universale. Di ogni tempo. È un dramma della coscienza e della vita. Ed è anche un dramma di genere.