Tempo Sospeso

Duo Giulio Redaelli e Socrate Verona

domenica 19 febbraio ore 17:00

La musica che nasce dal silenzio e dalle attese quotidiane.
I giorni che passano aspettando che un’epidemia termini, ci fanno riflettere anche sul tempo e sul come siamo abituati ad utilizzarlo.
Le armonie e le poche note puntuali e sempre a noi vicine, ci dicono che possiamo avere, trovare e cercare altro anche nei momenti difficili … e forse proprio allora nasce tutto, nel corso e nel susseguirsi delle stagioni della vita.

Chi Ha Paura Dell’Angelo Azzurro

“Chi ha paura dell’Angelo Azzurro?”

sabato 18 febbraio ore 21

Daniela Bedeski         voce
Nadio Marenco          fisarmonica

Un viaggio tra le note e la poesia, dall’ironia seducente e giocosa, ma non senza risvolti tragici, di Lola Lola cantante e femme fatale de “L’Angelo Azzurro” e altre macchiette del Kabarett di Hollænder, attraverso le più cupe atmosfere delle ballate di Bertolt Brecht/Kurt Weill e Hans Eisler, intrise di sarcasmo nella denuncia sociale, fino ad alcune tra le più celebri chansons d’amore e guerra del Novecento: che Eros trionfi!

“Gli uomini parlano di fedeltà, a me vien da sorridere. L’amore è ciò che sempre si rinnova, la fedeltà non ha alcun senso.
Io non so a chi appartengo, penso di appartenere a me sola!” Così Lola Lola, la bella e provocante chanteuse de “L’Angelo Azzurro” (1930) di Sternberg interpretata da Marlene Dietrich, per cui Friedrich Hollænder scrisse musiche e testi.
“Mostra i denti il pescecane, e si vede che li ha! Un coltello ha solo Macheath, ma vedere, non lo fa!” Così invece si apre la “Ballata di Mackie Messer”, sordido e scaltro criminale ne l'”Opera da Tre Soldi” di Bertolt Brecht e Kurt Weill (1928).

Teatro, Kabarett, cinema durante la Repubblica di Weimar a Berlino ritraggono macchiette protagoniste di vicende la cui comicità grottesca è spesso pretesto a una potente critica sociale e politica, che il Nazionalsocialismo sottoporrà a totale censura, costringendo molti artisti a emigrare dalla Germania verso gli Stati Uniti d’America.

Daniela Bedeski (voce) e Nadio Marenco (fisarmonica), già esibitisi insieme con Moni Ovadia nello spettacolo “Salmodia della Speranza”, dedicato a David Maria Turoldo, portano ora in scena il Kabarett berlinese di F. Hollænder, B. Brecht e K.Weill, e la canzone popolare d’autore tra le due guerre, proposti nella lingua originale.

La Morte Ride

(Omaggio a Georges Bataille)

voce & chitarra: Paolo Spaziani

regia & scene: Letizia Corsini

giovedì 23 febbraio ore 21,00

via Bianchi D’espinosa  angolo Graziano Imperatore 40

Rivolgere la voce al cielo notturno è già, in retroazione, scivolare nel
silenzio più abissale, colloquiare con l’assenza o l’assenza delle
assenze, un’azione nell’evanescenza, l’evanescenza che da prova di sé,
nel buio. Come non pensare a Georges Bataille in cui la parola sembra
dire, è il calco esatto di un dire e in realtà è un anti-dire, un segno
opposto del dire nascosto nel dire, anti ovvero analogamente al
pensiero che si è avuto un giorno di un’anti-materia. A Georges Bataille.
Dove il tempo sembra essere e compitarsi, è un calco esatto del tempo
e in realtà è già passato (non nel futuro ma) oltre, ha sconfinato in, è un
anti-tempo. Ecco, il cielo notturno è un anti-tempo, inevitabilmente.