Parigi e Buenos Aires: due metropoli, due continenti, una innata verve artistica che nella musica popolare ha codificato due linguaggi unici e fortemente legati al loro spirito multietnico.
A Parigi il Jazz, accolto con entusiasmo nella forma in cui lo suonavano i maestri d’oltreoceano ma trasfigurato nell’elettrizzante declinazione creata dai manouche. A Buenos Aires il Tango,
Parigi, è stata la prima città ad attirare il Tango già nei primissimi anni del ‘900, sia per la sua attitudine verso l’esplorazione dell’esotico, sia per l’attrazione che gli argentini hanno da sempre provato per la Francia e soprattutto per la Ville Lumiere.
Questa sera il trio RAYUELA vi trasporterà in una atmosfera particolare attraverso un ventaglio di sfumature musicali che vanno dal più verace esprit manouche al tango argentino, conservando come trait d’union la sonorità essenziale di un duo strumentale, formato da una chitarra e un contrabbasso, e da una voce che padroneggia sia il francese che il castigliano.
La caratteristica ineguagliabile della formazione sta nell’eclettismo con cui i tre protagonisti sanno spaziare da un linguaggio all’altro conservandone la verità.
Marcella Malacrida Quintet
presenta Horses (Honolulu Records)
giovedì 19 maggio ore 21,00
Marcella Malacrida – voce
Nicolò Ricci – sax tenore
Antonio Vivenzio – pianoforte
Tito Mangialajo Rantzer – contrabbasso
Martino Malacrida – batteria
Marcella Malacrida presenta il suo primo lavoro da leader, Horses, terza uscita della giovane etichetta indipendente Honolulu Records (Milano).
Il quintetto di Marcella Malacrida nasce a fine 2010 ed è composto da cinque amici musicisti che danno voce ad un repertorio volto all’interpretazione di brani di autori apparentemente lontani tra loro. Da Duke Ellington a Kenny Wheeler, la musica del gruppo risulta uniformata dalla ricerca di un suono collettivo e dagli arrangiamenti e composizioni originali dei diversi componenti. Marcella Malacrida, laureata in jazz al conservatorio G.Verdi di Milano, è al suo primo lavoro come leader dopo aver presentato ad inizio anno il disco Ugly Beauty del Collettivo T.Monk, sempre pubblicato da Honolulu Records, etichetta della quale è co-fondatrice insieme ad altri nove musicisti dell’area milanese.
DEDICATIONS
TITO MANGIALAJO RANTZER QUARTET
giovedì 28 Aprile 2016 ore 21,00
Tito Mangialajo Rantzer, contrabbasso
Marco Fior, tromba
Francesco Bianchi, sax alto e tenore
Massimo Pintori, batteria
Forte di un’esperienza ventennale come side-man nel mondo del jazz italiano (votato tra i migliori 10 talenti del Jazz Italiano nel 2000 dalla rivista Musica Jazz) e avendo avuto il piacere di realizzare oltre 90 CD con le più svariate formazioni (da Antonio Zambrini Trio a Nexus, da Paolo Botti a Michele Franzini, da sedute di improvvisazione totale a Francesca Ajmar, senza contare la partecipazione con Giovanni Venosta alle colonne sonore di alcuni film di Silvio Soldini e altri registi), Tito Mangialajo Rantzer, contrabbassista, ha deciso di organizzare un proprio quartetto. Avendo in mente un suono ben preciso, i musicisti da coinvolgere sono venuti facilmente di conseguenza: Marco Fior alla tromba; Francesco Bianchi ai sassofoni alto e tenore; e alla batteria l’esperto Massimo Pintori, compagno di Tito in molti gruppi e affiatatissimo partner ritmico.
Il gruppo nasce con il cuore ben saldo nella storia del jazz, soprattutto nella scuola del jazz californiano (Art Pepper, Shelly Manne, Curtis Counce), ma anche, e soprattutto, Ornette Coleman, Thelonious Monk e Mingus; e con la testa nel presente, con tutte le sue contaminazioni e suggestioni sonore.
Terreno di partenza sono i grandi temi della canzone americana e alcune composizioni di Billy Strayhorn (del quale nel 2015 ricorre il centenario della nascita), Ornette Coleman, Thelonious Monk, già veicoli di improvvisazione per tanti musicisti. In repertorio anche alcuni brani scritti dallo stesso Tito Mangialajo Rantzer e con dediche speciali.